Dans l’ombre de Josquin

15,00 

Nel 2021 si compivano 500 anni dalla morte di Josquin e l’impulso di rendere omaggio, almeno un modesto omaggio, a questo Grande mi si è presentato in modo del tutto naturale. In un primissimo momento ho pensato di realizzare alcune sue opere cercando di mettere in relazione le caratteristiche dinamiche di una fisarmonica con il costrutto vocale che impregna inevitabilmente il lavoro di Josquin e ottenere quindi, per via strumentale, una rappresentazione sonora e un modello interpretativo che avesse la vocalità come centro di interesse primario.

In 2021 it was 500 years since Josquin’s death and the impulse to pay homage, at least a modest homage, to this Great one came quite naturally to me. At first I thought of making some of his pie ed trying to relate the dynamic characteristics of an accordion with the vocal construct that inevitably permeates Josquin’s work and thus obtain, instrumentally, a sound representation and an interpretative model that had vocality as a center of primary interest.

OMAGGIO AL GRANDE POLIFONISTA FIAMMINGO NEL CINQUECENTENARIO DELLA MORTE

Nel 2021 si compivano 500 anni dalla morte di Josquin e l’impulso di rendere omaggio, almeno un modesto omaggio, a questo Grande mi si è presentato in modo del tutto naturale. In un primissimo momento ho pensato di realizzare alcune sue opere cercando di mettere in relazione le caratteristiche dinamiche di una fisarmonica con il costrutto vocale che impregna inevitabilmente il lavoro di Josquin e ottenere quindi, per via strumentale, una rappresentazione sonora e un modello interpretativo che avesse la vocalità come centro di interesse primario. La scelta del materiale cadde su alcuni bicinia senza testo, ideali dal punto di vista della premessa artistica, ed un mottetto a quattro voci, Ave Maria Virgo Serena, a me particolarmente caro per le esperienze vocali che mi videro in gioventù sia direttore di ensemble vocali che cantore. Durante la lettura alla fisarmonica di questi materiali la considerazione di come questa musica fosse, anche in modo inconsapevole, completamente interiorizzata da “noi moderni” e come il suo studio abbia forgiato tutte le generazioni successive di musicisti non solo nel contrappunto ma, soprattutto, nel gusto estetico del particolare melodico e del suo rapporto con la parola, fece nascere l’idea di chiedere ad alcuni amici, valenti compositori, di elaborare un pensiero per fisarmonica sola che avesse qualche relazione con l’opera di Josquin. Non ci fu quindi da parte mia una richiesta specifica ma solo la curiosità di sentire cosa poteva nascere dalla libera associazione di idee fra l’inventiva di un compositore e la grande ombra che il manto artistico ineguagliabile di Josquin proietta ancora attraverso i secoli fino a noi. La considerazione che Josquin sia stato, di fatto, il primo musicista “mediatico” della storia (le sue vicende terrene ebbero la fortuna di incrociare la nascita dell’editoria musicale con un vicendevole e importante contributo) ha poi completato l’intenzione di dedicare al cinquecentenario un lavoro che vedesse alcune sue opere ri-vestite dal suono di una fisarmonica (strumento che non vanta certo una particolare ascendenza artistica di attinenza), contornate da oggetti sonori appositamente composti e che devono alla sua ancora attualissima influenza la loro ideazione. L’unica imposizione, se così la si può chiamare, che diedi agli amici che accettarono di unirsi a questo mio modesto omaggio, fu di limitare le durate dei lavori accordandosi, nel possibile, a quelle della pratica mottettistica antica se non addirittura all’espressione aforistica.

 

  • Ave Maria Virgo Serena   Josquin Desprez (1450/55-1521)
  • AMVS   Gianmartino Durighello (1961)
  • Le tombeau de Josquin   Raffaele De Giacometti (1988)
  • Frammenti da Josquin   Ivano Battiston (1966)
  • Bicinia “Ad Hypomixolydium”   Josquin Desprez (Bicinium – Leipzig 1612)
  • Dans un sommeil   Carla Rebora (1973)
  • Bicinia “Ad Phrygium”   Josquin Desprez (Bicinium – Leipzig 1612)
  • Cimosco suite VII   Nicola Straffelini (1965)
  • Scaramella   Josquin Desprez
  • Scaramella (var. Ivano Paterno)   Josquin Desprez (1959)
  • Cimosco suite VIII   Nicola Straffelini (1965)
  • La Bernardina   Mario Pagotto (1966)
  • Bicinia “Fuga in Secunda superiore Resolutio”   Josquin Desprez (Bicinium – Leipzig 1612)
  • Kanon   Josquin Desprez (Glareano – Dodekachordon 1547)
  • La fuga del Grillo   Gianluca Libertucci (1967)

 

I files binaurali che potete ascoltare in questa sezione sono il frutto del lavoro di tesi dello studente Alberto Vedovato, diplomato in Tecnico del Suono presso il Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto. Stante la complessità dell’argomento invitiamo l’utente a scaricare il PDF che trovate in questa sezione. Si ringrazia il m.o Ivano Paterno per la collaborazione nella realizzazione di questo progetto.

Buon ascolto.

 

IVANO PATERNO ha studiato fisarmonica con Salvatore di Gesualdo diplomandosi, con lode, al Conservatorio di Firenze e Composizione con Bruno Coltro conseguendo a Padova il diploma di Musica corale e Direzione di coro. Ha vinto nel 1977, a Parigi, il XXVII Trophée Mondial de l’Accordeon. La sua attività si sviluppa sul piano esecutivo con quella solistica ed in vari organici da camera ed orchestra, e su quello della ricerca in campo storico, didattico e compositivo, oltre che dello sviluppo delle possibilità tecniche dello strumento. Alterna la collaborazione con i compositori per promuovere la produzione di “Musica Nuova” che sfrutti appieno le caratteristiche uniche dal punto di vista timbrico, dinamico e tecnico della fisarmonica, con la attività di revisione ed adattamento del repertorio rinascimentale e barocco tipico degli strumenti da tasto, di cui ritiene la fisarmonica essere una moderna estensione. Da alcuni anni si dedica allo sviluppo di una metodologia che permetta l’utilizzo consapevole della fisarmonica definita “standard” per l’educazione musicale di base. Opera anche come divulgatore proponendo incontri e lezioni sulla storia delle Armoniche nei Conservatori di Stato e associazioni culturali.

 

I COMPOSITORI

IVANO BATTISTON è docente di fisarmonica, dal 1992, presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze ed è anche autore di circa 100 composizioni. Suoi brani sono stati premiati ai concorsi di Roma (Concorso internazionale di composizione umoristica, 1993), Oulu, Finlandia (PanAccordion 2000), Pontremoli (2001) e Ancona (2012) nonché programmati in rassegne e festival nazionali (Nuovi Spazi Musicali di Roma, XX Stagione concertistica degli Amici della Musica di Vicenza, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma…), internazionali (108th Season of Cromer Parish Church in Inghilterra, Festival Siberia-Europa Krasnoyarsk in Russia, Quad City Symphony Orchestra in Rock Island, Stati Uniti…) e incisi su CD. Ha pubblicato per Bérben, Physa, Ars Spoletium.

NOTE AL PEZZO – “Con i frammenti del passato si compongono mosaici per il futuro”, dice un aforisma di Andrzej Coryell, e questa è l’idea che ha accompagnato la stesura della mia breve composizione per una o due fisarmoniche. Il brano cerca di coniugare l’arcaicità melodica dei frammenti di Josquin in un gioco poliritmico che ne dona vivacità e modernità.

 

RAFFAELE DE GIACOMETTI è un compositore e direttore di coro e d’orchestra italiano. Nel 2017 ha conseguito il Master’s degree in direzione d’orchestra presso il Royal Conservatoire of Scotland, dove ha studiato sotto la direzione dei maestri Garry Walker e Alasdair Mitchell. Precedentemente, ha studiato composizione presso il Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto con i maestri Mario Pagotto e Nicola Straffelini, diplomandosi, nel 2013, con un anno di anticipo e con il massimo dei voti. È compositore di musica vocale, corale, da camera, orchestrale, operistica ed elettroacustica. I suoi brani sono stati commissionati ed eseguiti in campo internazionale in concerti, festival e concorsi di musica contemporanea. Nell’ambito del progetto MusMa, il suo brano Flussi Perpetui, commissionato dal Mittelfest di Cividale del Friuli, viene eseguito nel 2018 dall’Ex Novo Ensemble nei festival musicali europei: Klara Festival di Bruxelles, Festival di Wallonie, Wratislavia Cantans, Mittelfest, Saxå Chamber Music Festival e trasmesso dalle emittenti radiofoniche “Radio Klara”, “P2 Sveriges Radio”, “Rai Friuli Venezia Giulia”, “Dvójka Polskie Radio”, “Musiq’3”. Raffaele ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali per la composizione, tra cui: 1° Premio al 47° Concorso Internazionale di Composizione “Guido d’Arezzo” (Arezzo, 2021); 1° Premio al Japan International Choral Composition Competition (Tokyo, 2015); 1° Premio e due Premi Speciali al 3° International ‘Antonín Dvořák’ Composition competition (Praga, 2012); 1° Premio del “Premio Nazionale delle Arti” per la composizione (Roma, 2010); 3° Premio al Tapiola Choir International Choral Composition Competition 2022 (Helsinki, 2022); Finalista (3° posto) all’International Composition Competition “AERCO: my first 50 years”, (Bologna, 2020); 3° Premio al 39° Concorso Internazionale di Composizione “Guido d’Arezzo” (Arezzo, 2012); Finalista al 20° Concorso internazionale di composizione corale e solistica “Seghizzi” (Gorizia, 2022); Finalista al 1st International Jean Sibelius Composition Competition (Hämeenlinna, 2015) e varie segnalazioni. La sua musica è pubblicata da Pana Musica, Edizioni Carrara, Edizioni Grossi e Edizioni Pro-Loco Zumellese. In qualità di direttore d’orchestra ha avuto esperienze con la RSNO, la BBC Scottish Symphony Orchestra, la Scottish Opera Orchestra, la RCS Symphonic Orchestra, così come il Red Note Ensemble e la VenetOrchestra. Ha, inoltre, diretto molta musica contemporanea, tenendo prime esecuzioni assolute al PLUG e West End Festivals in Glasgow e al Cumnock Tryst Festival. Nel 2017 il Royal Conservatoire of Scotland gli ha conferito lo Hugh S Robertson Prize per la direzione d’orchestra e, nel 2016, Sian Edwards lo ha invitato con borsa di studio al suo corso avanzato per direttori d’orchestra presso l’Università di St Andrews (Scozia). In ambito corale è stato direttore musicale del “Coro Centro Artístico de Granada” (Spagna, 2019) e direttore artistico e musicale del Cathures Choir di Glasgow (2017/18). Precedentemente, dal 2009 al 2015, è stato direttore artistico e musicale della Schola Cantorum di Pedavena (BL). Insegna Teoria, Ritmica e Percezione Musicale al Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto. Ha inoltre insegnato presso i Conservatori “Benedetto Marcello” di Venezia, “Gioachino Rossini” di Pesaro, “Nino Rota” di Monopoli, “Alfredo Casella” de l’Aquila e presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giulio Briccialdi” di Terni.

NOTE AL PEZZO – Il brano mi è stato commissionato dal mio amico e fisarmonicista Ivano Paterno per celebrare il 500° anniversario della morte di Josquin Des Prés (1521-2021). Per l’occasione ho scritto una serie di brevi variazioni basate su un frammento del celebre lamento “Nymphes des bois” del compositore franco-fiammingo. Queste variazioni citano elementi caratteristici tratti dal “Cante jondo” andaluso, melodie di stampo brahmsiano (oltre alla chiara citazione dell’“Ein Deutsches Requiem”), nonché strutture ritmiche che echeggiano Bartók e Stravinskij. Attraverso queste scelte musicali voglio esprimere come un semplice ma bellissimo frammento musicale dell’illustre compositore rinascimentale possa sempre risuonare vividamente e in modo attuale attraverso i secoli.

NB: L’indicazione dei registri è puramente indicativa. L’esecutore, rispettando l’altezza reale dei suoni scritti, è incoraggiato a trovare i registri che meglio si adattano al suo strumento e alla sua interpretazione.

 

GIANMARTINO MARIA DURIGHELLO (1961). Insegnante a riposo di Esercitazioni corali, è stato coordinatore del biennio in Musica sacra al Conservatorio di musica Agostino Steffani di Castelfranco Veneto. Come compositore ha collaborato con diversi musicisti ed enti italiani ed esteri. Sue composizioni sono state premiate in concorsi nazionali e internazionali, trasmesse da RAI Uno, Radio Svizzera e da emittenti private. Ha pubblicato con Armelin Musica, Bèrben, Suvini Zerboni, Feniarco, Choralife (Cina), Ediciones Si bemol (Spagna), Music Contact (Germania), Tre Fontane (Germania). La sua produzione, da alcuni riportata al minimalismo o alla Neue Einfachheit, agli inizi rivolta soprattutto alla musica corale e alla musica per ragazzi, si è poi indirizzata alla musica cameristica e alla musica della tradizione ebraica (Premio UCEI 2017 e partecipazione a Sorgenti di vita – RAI Uno). Nel 2020 l’associazione Cum Sanctis – Coro e Orchestra di Lublino gli ha dedicato un concerto monografico; nel 2022 gli è stata dedicata la XIII Rassegna corale compositori viventi (online edition) di Alessia Calcagni. Nel 2022 il Trittico ungarico, per soli, coro, arpa, ensemble di saxofoni e percussioni è stato eseguito alla prima edizione del Treviso International Saxophone Festival. Collaboratore dell’Ufficio Liturgico Nazionale, è docente di Composizione per la liturgia al Coperlim-CEI e ha pubblicato testi di spiritualità e formazione con Cittadella e CLV.

NOTE AL PEZZO – AMVS (2022), sopra Ave Maria Virgo Serena di Josquin Desprez, per fisarmonica sola, dedicato a Ivano Paterno. Nel comporre AMVS per l’amico Ivano ho voluto cogliere l’occasione di riprendere alcuni aspetti di quella che è stata la ricerca nei miei primi lavori cameristici degli anni 80, alla luce di una diversa età ed esperienza. In particolare, in quei primi lavori ero affascinato da un percorso che partendo dall’Unisono si muoveva progressivamente per armonie ad intervalli equidistanti fino al raggiungimento dell’Ottava. Su questo tessuto timbrico-armonico si inseriscono gli elementi tematici assunti da Josquin. Le 50 misure del brano sono organizzate secondo precise simmetrie e simbologie, nell’alternanza del metro e dell’andamento, accennando anche a due atmosfere che amo spesso richiamare, quali la danza e, con un tocco minimalista, il ricordo dello scampanio e dello scorrere delle acque dei torrenti nelle mie montagne e nelle mie valli. Il materiale sonoro, nelle ultime 3 misure, vuole svanire nel pianissimo, nelle opposte direzioni dell’estremo grave e dell’estremo acuto… come io se io restassi nel mezzo ad ascoltarlo andare.

 

GIANLUCA LIBERTUCCI, organista del Vicariato per la Città del Vaticano nella Basilica di San Pietro, delle Udienze Generali del Santo Padre, della Guardia Svizzera Pontificia, della chiesa di Santa Maria dell’Orto in Trastevere. Professore di Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone.

NOTE AL PEZZO – La “Fuga del Grillo” prende le mosse dall’omonima e tradizionale forma compositiva organistica, trapuntata com’è di armonia e contrappunto. La scrittura, quantunque visibilmente storica e forse neo classica, volentieri mette in campo inusuali espressioni di agglomerati e configurazioni. Il grillo di Josquin conserva intatto, anche qui, tutto il suo essere simpaticamente capriccioso nella frammentazione continua delle sonorità e del discorso musicale.

 

MARIO PAGOTTO si diploma in composizione con Alessandro Solbiati e, in seguito, si perfeziona presso l’Accademia Chigiana di Siena e l’Accademia Santa Cecilia di Roma con Franco Donatoni. Ha conseguito, inoltre, il Diploma di Musica Corale e Direzione di Coro e la laurea al D.A.M.S. di Bologna con una tesi su Igor Stravinskij. Al termine degli studi inizia la sua attività compositiva affermandosi anche in concorsi nazionali ed internazionali. Numerose sue composizioni sono state eseguite da importanti associazioni concertistiche in Italia e all’estero e programmate in festival di musica contemporanea tra i quali “Biennale” di Trieste, “Sonopoli” di Venezia, “Festival Internazionale di Venezia”della Pietà, “Soliste de l’atelier instrumental du XXe Siécle”di Lione, Chromas “Trieste Prima”, “Rive Gauche” di Torino, Festival di Musica contemporanea di Pechino, Rai Nuova Musica 2004 – Torino, Nuovi Spazi Musicali – Roma, Sentieri Selvaggi – Milano, Festival dell’Aurora – Crotone, Stagione Orchestra Sinfonica Verdi di Milano, Vociferazioni – Trento e altri, Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena, Teatro Comunale di Sassari, Music for the New Century, Columbia University – New York e radiodiffuse dalla RAI Radio 3, RAIclassica e altre emittenti. Ha ricevuto commissioni dall’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, dall’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, dall’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, dall’Orchestra Milano Classica, dall’Orchestra del Friuli Venezia Giulia e da molti altri gruppi cameristici e solistici. Si dedica, inoltre, alla direzione orchestrale di propri lavori o di autori della più recente storia della musica. Ha pubblicato i seguenti CD monografici: Dove dimora la luce e altra musica da camera (VELUT LUNA 2002), Racconti di pianura (Rai Trade, 2013) Catalogus Galilei (M.E.P. 2017) e numerose composizione sono inserite in altre raccolte di carattere antologico. Le sue opere sono edite dalle case editrici Rai-Trade (ora RAI Com) di Roma, Pizzicato Verlag Helvetia di Basilea, M.E.P. di Roma e, recentemente, dalla Composers Ediotion di Londra. Ha tenuto masterclass di composizione presso prestigiose istituzioni musicali estere quali: Universität Mozarteun di Salisburgo, Conservatorio Superior de Musica di Castilla y Léon – Salamanca, Cracow Music Academy – Cracovia, Conservatorio Superior de Musica Joaquim Rodrigo – Valencia, Academy of Music di Ljubljana, Royal Conservatoire di Bruxelles, Conservatorio Superior de Musica Manuel Castillo – Sevilla. È docente di Composizione presso il Conservatorio Statale di musica “Giuseppe Tartini” di Trieste.

NOTE AL PEZZO – La Bernardina è una parafrasi dell’omonima chanson di Josquin. Inglobando il tessuto originale, il nuovo brano ne modifica costantemente le orditure armoniche, ritmiche e fraseologiche pur non stravolgendo la struttura formale di partenza.

 

CARLA REBORA inizia gli studi musicali giovanissima e si diploma in Pianoforte con Anna Maria Bordin e in Composizione con Paolo Ferrara. Si laurea con il massimo dei voti e lode. Fondamentale l’incontro con Azio Corghi presso l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Si è perfezionata inoltre con Daniele Bertotto e Mauro Bonifacio. Ha partecipato a Seminari e Corsi con Carlo Savina,i Swingle Singers, Mauricio Kagel e Ivan Fedele. La sua produzione spazia dal teatro musicale all’orchestra, dai brani per strumento solo alla musica da camera. Di rilievo il catalogo per chitarra. Ha vinto numerosi Concorsi tra cui le Settimane musicali di Stresa con Karumi kana, lavoro eseguito dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Nel 2011 vince il prestigioso premio Play It! assegnato all’unanimità dall’Orchestra Regionale della Toscana con Quimeras: “… triste e superba, luminosa e disincantata, ripiegata ed energica, proprio come la musica della Rebora” (Riccardo Lenzi, l’Espresso). È stata premiata al Busan Maru International Music Festival Composer Competition 2016 (Sud Corea). Proficua e assolutamente originale è la sua collaborazione con la collega Carla Magnan. Insieme hanno scritto Hymnen (2004) da Novalis e il corto d’opera L’aurea d’Amore su libretto tratto dal romanzo “Il copista” di Marco Santagata. Entrambi i lavori hanno vinto il primo premio in concorsi internazionali con un ottimo successo di critica. La loro ultima composizione operistica, l’opera buffa Il salto degli Orlandi, ha ricevuto una menzione di merito speciale al Concorso Internazionale di Composizione “Gabriella Gentili Mian” indetto dalla Fondazione Teatro Verdi di Pisa e riservato ad un’opera da camera originale nel 2015. Dal 2010 si sono occupate delle trascrizioni di Un Petit train de plaisir di Azio Corghi (tratto da i Péchées de vieillesse di Gioacchino Rossini) per Ed. Casa Ricordi – Universal Music Publishing (Milano) realizzando la versione per pianoforte a quattro mani e la versione per pianoforte a quattro mani e quartetto d’archi. I suoi lavori sono stati eseguiti in importanti sale italiane (Teatro Dal Verme e la Palazzina Liberty di Milano, Teatro Verdi di Firenze, Auditorium “Parco della Musica” e Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, Circolo della Stampa, Conservatorio Verdi e Piccolo Teatro Regio di Torino, Accademia Musicale Chigiana e Teatro dei Rozzi di Siena, Teatro Comunale e Auditorium Pittaluga di Alessandria) e all’estero (Francia, Germania, Spagna, Svezia, USA…). Le sue incisioni sono pubblicate e distribuite da VDM, Ducale, Bottega Discantica. Per il decennale della sua attività ha pubblicato il CD monografico Accordature. Pubblica con Ricordi Universal, RaiCom, Sconfinare, Berben, Sillabe. È redattore della rivista genovese Suonosonda ed è stata redattrice dei Quaderni del Boito. Membro del GATM (Gruppo Analisi e Teoria Musicale) e autore di pubblicazioni analitiche, nel 2018 ha presentato i suoi studi a Strasburgo per l’EUROMAC, a Pavia per l’evento TEDxUnipv, a Genova per il Festival delle Scienze e per il Paganini Genova Festival, a Parigi presso l’IRCAM per le giornate di studi dedicate a Michelle Imberty. Fa parte della Villa dei Compositori. E’ attiva nel campo dell’Artistic Research e, in particolare, si occupa di collective creation in music. Nel 2021 ha fondato con Marco Pedrazzi, Rosita Piritore e Monica Rossetti il gruppo di ricerca e attività compositiva e interpretativa collettiva NET-COMPOSING TEAM. Nel 2020 e nel 2021 ha partecipato a numerosi Convegni di Ricerca tra cui EPARM 2021, Rimini Convegno GATM 2021, Salonicco Music Diaries Festival e altri. È Direttore Artistico della stagione musicale ErrePomeriggi e Vicepresidente dell’Associazione ErreMusica.

NOTE AL PEZZO – Dans un sommeil è il terzo lavoro appartenente ad un ciclo di brevi brani per strumento solo dedicati al poema “Gerontion” di Thomas Stearns Eliot. Il primo di questi lavori è Here I am (2020) per fisarmonica (commissionato e dedicato a Martina Jembrisiak), il secondo è In a dry season (2020-2021) per flauto contralto che è anche Hommage a Bruno Maderna (dedicato a Roberto Fabbriciani). Il testo di Eliot, tragicamente attuale, rispecchia e riflette la tensione creativa e la chiusura emotiva vissuta in epoca pandemica (COVID-19). Il testo ha compiuto il suo primo centenario proprio nel 2020. In questo brano per fisarmonica, il testo tratto da “Gerontion” è ancora limitato a pochi frammenti, tradotti in francese per l’occasione: un omaggio a Josquin Des Prez nei Cinquencento anni dalla morte (1521-2021). Dans un sommeil è un brano autonomo ma nasce in stretta relazione alla musica originale dell’autore qui ricordato. È immaginato come breve transizione da e verso la poesia in musica di Des Prez, ideale collegamento tra il Bicinium II e il Bicinium I (*). Il materiale musicale è articolato a partire da motivi originali, materiali tratti da Here I am e alcuni frammenti scelti dal Biciunium I di Josquin.

(*) Bicinium II e Bicinium I. Source: Biciniorum – Leipzig – J. Apelio – 1612. Editor: A. Vieredeels (02/05/15).

 

NICOLA STRAFFELINI ha studiato pianoforte con Temenouchka Vesselinova e composizione con Armando Franceschini, perfezionandosi, in seguito, con Franco Donatoni presso l’Accademia Chigiana di Siena e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. Ha ottenuto numerosi premi internazionali, tra cui Valentino Bucchi (Roma, 1998), Sound Connections (Bath – UK, 2013) e Salvatore Martirano (Illinois – USA, 2016). Autore di musica cameristica, sinfonica e corale, attualmente sta lavorando a un progetto di teatro musicale da camera su testi di Carlo Cenini dal titolo Games, del quale sono stati messi in scena nel 2022 due episodi: Desert Games a Los Angeles e Future Games a Montréal. Ha collaborato con vari scrittori italiani (tra cui Edoardo Sanguineti, Michele Mari, Giulio Mozzi e Wu Ming) per la realizzazione di spettacoli fra musica e letteratura e con “Liberi da dentro” per laboratori musicali in carcere. All’attività di pianista e compositore affianca quella di divulgazione e approfondimento per scuole, associazioni e vari enti, tra cui il Festival della filosofia di Modena e l’Associazione Filarmonica di Rovereto.

NOTE AL PEZZO – Cimosco suite raccoglie le musiche di scena per lo spettacolo Orlando, re Cimosco e l’archibugio, andato in scena in prima assoluta nel 2006 a Trento, che racconta le vicende del paladino ariostesco alle prese con un re prepotente, sleale e vigliacco, ma dotato di archibugio; l’arma, anacronistica al tempo dei paladini, è uno strumento di morte che dà un ingiusto vantaggio a chi la usa e, soprattutto, annulla ogni concetto di cavalleria. La suite musicale è costituita da una serie di variazioni su Scaramella va alla guerra di Josquin Desprez: in esse la fisarmonica, attraverso trasfigurazioni timbriche, contrasti dinamici, dilatazioni ritmiche e melodiche, esplora la scrittura del musicista fiammingo mettendo in evidenza i caratteri più spiccatamente originali della villotta.

 

 

TRIBUTE TO THE GREAT FLEMISH POLYPHONIST IN THE FIVE HUNDREDTH ANNIVERSARY OF HIS DEATH

In 2021 it was 500 years since Josquin’s death and the impulse to pay homage, at least a modest homage, to this Great one came quite naturally to me. At first I thought of making some of his pie ed trying to relate the dynamic characteristics of an accordion with the vocal construct that inevitably permeates Josquin’s work and thus obtain, instrumentally, a sound representation and an interpretative model that had vocality as a center of primary interest. The choice of material fell on some bicinia without text, ideal from the artistic point of view, and a motet for four voices, Ave Maria Virgo Serena, particularly dear to me due to the vocal experiences that saw me in my youth both ensemble conductor and cantor. While I was playing there workshop with the accordion, I could understand how this music was, even unconsciously, completely internalized by us, the modern musicians and how its study has shaped all later generations of musicians not only in counterpoint but, above all, in aesthetic taste of the melodic detail and its relationship with the word. He gave rise to the idea of asking some friends, talented composers, to elaborate a piece for solo accordion that had some relationship with Josquin’s work. There wasn’t a specific request on my part, but only the curiosity to hear what could arise from the free association of ideas between the inventiveness of a composer and the great shadow that Josquin’s incomparable artistic light still projects through the centuries up to us. The consideration that Josquin was, in fact, the first musician in history (his earthly events had the good fortune to cross the birth of music publishing with a mutual and important contribution) then completed the intention of dedicating five hundred years a work that sees some of his works covered by the sound of an accordion (an instrument that certainly does not boast a particular artistic ancestry of relevance), surrounded by sound objects specially created and which owe their conception to his still very current influence. The only duro, if it can be called that, that I gave to the friends who agreed to join me in this modest homage, was to limit the duration of t sono, agreeing, where possible, with those of the ancient motet practice, if not even with the aphoristic expression.

 

  • Ave Maria Virgo Serena   Josquin Desprez (1450/55-1521)
  • AMVS   Gianmartino Durighello (1961)
  • Le tombeau de Josquin   Raffaele De Giacometti (1988)
  • Frammenti da Josquin   Ivano Battiston (1966)
  • Bicinia “Ad Hypomixolydium”   Josquin Desprez (Bicinium – Leipzig 1612)
  • Dans un sommeil   Carla Rebora (1973)
  • Bicinia “Ad Phrygium”   Josquin Desprez (Bicinium – Leipzig 1612)
  • Cimosco suite VII   Nicola Straffelini (1965)
  • Scaramella   Josquin Desprez
  • Scaramella (var. Ivano Paterno)   Josquin Desprez (1959)
  • Cimosco suite VIII   Nicola Straffelini (1965)
  • La Bernardina   Mario Pagotto (1966)
  • Bicinia “Fuga in Secunda superiore Resolutio”   Josquin Desprez (Bicinium – Leipzig 1612)
  • Kanon   Josquin Desprez (Glareano – Dodekachordon 1547)
  • La fuga del Grillo   Gianluca Libertucci (1967)

 

The binaural files that you can hear in this section are the result of the thesis work of the student Alberto Vedovato, graduated in Sound Technician at the Music Conservatory “Agostino Steffani” in Castelfranco Veneto (TV). Because of the complexity of the topic, we invite the user to download the PDF that you find in this section. We want to thank Ivano Paterno for his collaboration in the making of this project.

Happy listening.

 

IVANO PATERNO – He studied accordion with M° Salvatore Di Gesualdo, graduating with honors in the Conservatory of Florence and then he obtained the Diploma in Composition with M° Bruno Coltro. In Padua he studied choral music and choral conducting. In 1977, in Paris, he won the XXVII Trophée Mondial de l’Accordéon. He develops his activity between solo performance and in various chamber and orchestra ensembles; in the meantime he makes researches in the historical, didactic and compositional fields as well as in the technical possibilities of the accordion. He begins to collaborate with several composers to promote the production of “Musica Nuova”, which fully exploits the unique characteristics of the accordion from a dynamic and technical point of view, the activity of revision and adaptation of the Renaissance and Baroque repertoire typical of key instruments (he considers the accordion a modern extension of them).He also dedicates himself to the development of a methodology that allows the conscious use od the “standard” accordion (…) for the basic musical education. He proposes the meetings and lessons on the history of “Armonie” in the conservatories and cultural associations.

 

THE COMPOSERS

IVANO BATTISTON has been teaching accordion since 1992 IN the “Luigi Cherubini” Conservatory in Florence and he is also the author of about 100 compositions. His pieces were awarded at the competitions in Rome (Concorso internazionale di composizione umoristica, 1993), Oulu, Finlandia (PanAccordion 2000), Pontremoli (2001) and Ancona (2012) as well as programmed in national festivals (Nuovi Spazi Musicali in Roma, XX Concert Season of the Amici della Musica di Vicenza, Accademia Nazionale di Santa Cecilia…), international events (108th Season of Cromer Parish Church in England, Siberia-Europe Festival Krasnoyarsk in Russia, Quad City Symphony Orchestra in Rock Island in USA) and he recorded some albums. He worked for importanti publisher as Bérben, Physa and Ars Spoletium.

NOTES ON THE SCORE OF THE SONG – “Mosaics are made with fragments of the past for the future”, says an aphorism of Andrzej Coryell, and this is the idea that accompanied the drafting of my short composition for one or two accordions. The piece tries to combine the melodic archaicity of Josquin’s fragments in a polyrhythmic game that gives it liveliness and modernity.

 

RAFFAELE DE GIACOMETTI is an Italian composer and conductor. He completed his Master’s degree in Conducting at the Royal Conservatoire of Scotland in 2017, where he studied with Garry Walker and Alasdair Mitchell. Previously, he studied Composition at the Conservatoire ‘A. Steffani’ in Castelfranco Veneto (Italy) with Mario Pagotto and Nicola Straffelini, graduating one year in advance with full marks in 2013. He is a composer of vocal, choral, chamber, orchestral, operatic and electroacoustic music. His pieces have been commissioned and performed internationally in concerts, festivals and contemporary music competitions. As part of MusMa project, his piece Flussi Perpetui, commissioned by Mittelfest of Cividale del Friuli, was performed in 2018 by Ex Novo Ensemble in European musical festivals: Klara Festival Brussels, Festival de Wallonie, Wratislavia Cantans, Mittelfest, Saxå Chamber Music Festival and broadcast by ‘Radio Klara’, ‘P2 Sveriges Radio’, ‘Rai Friuli Venezia Giulia’, ‘Dvójka Polskie Radio’, ‘Musiq’3’. Raffaele received several national and international awards for composition, including: 1st Prize at the 47th International Composition Contest ‘Guido d’Arezzo’ (Arezzo, 2021); 1st Prize at the ‘Japan International Choral Composition Competition’ (Tokyo, 2015); 1st Prize and 2nd ‘Special Prizes’ at the 3rd International ‘Antonín Dvořák Composition competition’ (Prague, 2012), 1st Prize of the ‘Premio Nazionale delle arti’ for composition (Rome, 2010), 3rd Prize at the Tapiola Choir International Composition Competition 2022 (Helsinki, 2022), 3rd place at the International Composition Competition ‘AERCO: my first 50 years’, (Bologna, 2020), 3rd Prize at the 39th International Composition Competition Guido d’Arezzo (Arezzo, 2012), Finalist at the 20th “Seghizzi” International Choral and Solo Voice Composition Contest (Gorizia, 2022), Finalist at the 1st Jean Sibelius International Composition Competition (Hämeenlinna, 2015) and many special mentions. His music is published by Pana Musica, Edizioni Carrara, Edizioni Grossi and Edizioni Pro-Loco Zumellese. As a conductor he has had experience with the RSNO, the BBC Scottish Symphony Orchestra, the Scottish Opera Orchestra, the RCS Symphonic Orchestra, as well as the Red Note Ensemble and the VenetOrchestra. He has also conducted many contemporary music pieces, giving world premieres at the PLUG and West End Festivals in Glasgow and the Cumnock Tryst Festival. In 2017 he received the Hugh S Robertson Prize for Orchestral Conducting from the Royal Conservatoire of Scotland and, in 2016, Sian Edwards invited him with a bursary to her Advanced Conducting Course at the University of St Andrews (Scotland). As a choir conductor he was the musical director of the ‘Coro Centro Artístico de Granada’ (Spain, 2019) and the artistic director and conductor of ‘Cathures Choir’ (Glasgow, 2017/18). Previously, from 2009 to 2015, he was the artistic director and conductor of the ‘Schola Cantorum’ in Pedavena (Italy). He teaches Music Theory at the Conservatoire ‘Agostino Steffani’ of Castelfranco Veneto. He also taught at the Conservatoires ‘Benedetto Marcello’ in Venice, ‘Gioachino Rossini’ in Pesaro, ‘Alfredo Casella’ in l’Aquila, ‘Nino Rota’ in Monopoli as well as the ‘Istituto Superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi’ in Terni.

NOTES ON THE SCORE OF THE SONG – The piece was commissioned by my friend and accordionist Ivano Paterno to celebrate the 500th anniversary of Josquin Des Prés’ death (1521-2021). I composed a series of short variations based on a fragment of the famous lament “Nymphes des bois” by Franco-Flemish composer. These variations cite characteristic elements taken from the Andalusian “Cante jondo”, Brahmsian-style melodies (in addition to the clear quotation of the “Ein Deutsches Requiem”), as well as rhythmic structures that echo Bartók and Stravinsky. Through these musical choices I want to express how a simple yet beautiful musical fragment of the illustrious Renaissance composer can always resonate vividly and modern through the centuries.

NB: The indication of registers is merely a suggestion. The performer, by respecting the real pitch of written sounds, is encouraged to find the registers that best suit his instrument and performance.

 

GIANMARTINO MARIA DURIGHELLO (1961), composer, is a professor in Esercitazioni Corali (Choral Studies) in the Castelfranco Veneto Conservatoire in Italy. He teaches Composition for the Liturgy and Musical instruments and celebration at the Coperlim (Liturgical music specialization course) of the CEI (Italian Episcopal Conference). He also teaches at the Music Institute for Liturgy of the dioceses of Padua, Oppido Mamertina-Palmi and Venice. He worked on didactics as a collaborator of La Cartellina, a magazine directed by Giovanni Acciai. He was conductor of the Polifonico Nuovo Rinascimento and member of the Artistic committee of the Asac-Veneto. He has been a jury member of several national and international competitions concerning choral singing and composition (Arezzo, Milazzo, Pro Quartiano, Sotto il Monte, Trento, Treviso, Venezia, Vittorio Veneto…). He taught in masterclasses and composition workshops. He composed on commission for various Associations and musicians (Duo Dissonance, Duo Nihz – Sanna van Elst and Bobby Rootvelt, Ensemble Hortus Conclusus, Luis Lanzarini, Alberto Mesirca, Daniele Ruggieri, Mauo Scaggiante, Massimo Somenzi, Lezsek Werner, Quatuor Sine Nomine and Ensemble Couleur Vocale and others). Several of his compositions won awards in national and international competitions and they’ve also been broadcasted on TV RAI Uno and Due, RAI Radio 3, Radio Svizzera and other private broadcasting stations. His works were published by Suvini Zerboni, Milano; Armelin Musica, Padova; Bèrben, Ancona; Carrara, Bergamo; Music Contact, Polheim (D); PHPublishers, Polheim (D); Tre Fontane, Münster (D); Choralife, Macao (China). His production, which was largely dedicated to sacred choral music, has recently turned into chamber music and traditional Jewish music. (Ucei Prize – Union of Italian Jewish Communities 2017). He published books about spirituality and musical-liturgical training (Armelin Musica, Padova; Cittadella, Assisi; CLV, Roma; Libreria Gregoriana Editrice, Padova).

NOTES ON THE SCORE OF THE SONG – AMVS (2022), above Ave Maria Virgo Serena by Josquin Desprez, for solo accordion, dedicated to Ivano Paterno. In composing AMVS for my friend Ivano I wanted to take the opportunity to take up some aspects of what was the research in my first chamber works of the 80s, in the light of a different age and experience. In particular, in those early works I was fascinated by a path that starting from the Unisono moved progressively for harmonies at intervals equidistant until reaching the eighth. On this tonal-harmonic fabric are inserted the thematic elements assumed by Josquin. The 50 measures of the piece are organized according to precise symmetries and symbolism, in the alternation of the meter and the style, also hinting at two atmospheres that I often like to recall, such as dance and, with a minimalist touch, the memory of the flow of the water-stream in my mountains and in my valleys. The sound, in the last 3 measures, wants to vanish in the pianissimo, in the opposite directions of the extreme grave and the extreme acute… as if I were in the middle listening to it.

 

GIANLUCA LIBERTUCCI is the organist of the Vicariate for Vatican City in St. Peter’s Basilica, of the General Audiences of the Holy Father, of the Pontifical Swiss Guard, of the church of Santa Maria dell’Orto in Trastevere. He is professor of organ and organ composition at the “Licinio Refice” Academy of music in Frosinone.

NOTES ON THE SCORE OF THE SONG – The “Fuga del Grillo” takes its inspiration from the traditional homonym organ form, rich of harmony and counterpoint. The writing, although visibly historic and perhaps neo-classic, adopts expressions of unusual agglomerations and configurations. Josquin’s cricket preserves intact, even here, all of his pleasantly capricious being in the continuous fragmentation of sonorities and musical discourse.

 

MARIO PAGOTTO he graduated in composition with Alessandro Solbiati and later perfected his studies at the “Accademia Chigiana” in Siena and the Accademia “Santa Cecilia” in Rome with Franco Donatoni. He also obtained the Diploma in Choral Music and Choral Conducting and the degree from the D.A.M.S. of Bologna with a thesis on Igor Stravinsky. At the end of his studies he began his compositional activity, obtaining several awards in national and international composition competitions. Many of his compositions have been performed by important concert associations in Italy and abroad and programmed in contemporary music festivals (“Biennale” of Trieste; “Sonopoli” of Venice; “Festival Internazionale di Venezia” della Pietà, “Soliste de l’ atelier instrumental du XXe Siécle” in Lyon; Chromas “Trieste Prima”; “Rive Gauche” in Turin; Contemporary Music Festival in Beijing; Rai Nuova Musica 2004, Turin; Nuovi Spazi Musicali, Rome; Sentieri Selvaggi, Milan; Festival of Aurora, Crotone; Season of the Verdi Symphony Orchestra of Milan; Vociferazioni, Trento and others; Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” of Modena, Teatro Comunale of Sassari, Music for the New Century, Columbia University, New York etc) and broadcast by RAI Radio 3, RAIclassica and other broadcasters. He has received commissions from the Symphony Orchestra “Giuseppe Verdi” in Milan, the RAI Symphony Orchestra in Turin, Orchestra di Padova e del Veneto, the Friuli Venezia Giulia Orchestra and many other chamber and solo ensembles. He also dedicates himself to the orchestral direction of his own works or those of authors from the more recent history of music. He published several CDs: Dove dimora la luce e altra musica da camera (VELUT LUNA 2002), Racconti di Pianura (Rai Trade, 2013) Catalogus Galilei (M.E.P. 2017). A lot of compositions are included in other anthological collections. His works are published by Rai-Trade (now RAI Com) of Rome, Pizzicato Verlag Helvetia of Basel, M.E.P. of Rome and recently by Composers Edition of London. He held composition masterclasses at prestigious foreign musical institutions such as: Universität Mozarteun of Salzburg, Conservatorio Superior de Musica of Castilla y Léon – Salamanca, Cracow Music Academy – Krakow, Conservatorio Superior de Musica Joaquim Rodrigo – Valencia, Academy of Music of Ljubljana, Royal Conservatoire of Brussels, Conservatorio Superior de Musica Manuel Castillo – Sevilla. He is professor of Composition at the “Giuseppe Tartini” Conservatory in Trieste.

NOTES ON THE SCORE OF THE SONG – The “Bernardina” is a paraphrase of Josquin’s chanson. The new piece embraces the original text and in the meantime it modifies the harmonic, rhythmic and phraseological background; the structure of the beginning remains the same.

 

CARLA REBORA (Genova, 1973). Composer, pianist, teacher and music analyst. Her music widens from theatrical to orchestral works. In 2003, she won the Stresa Musical Weeks contest with RAI National Symphonic Orchestra, and in 2011 she was awarded the prestigious “Play It!”, assigned by the Tuscany Regional Orchestra for QUIMERAS : “… sad and excellent, luminous and disenchanted, folded on itself and energetic, like Rebora’s music” (Lenzi). Her scores and recordings are distributed by major publishers. She is on the editorial board of Quaderni del Boito and the SuonoSonda review, member of GATM (Group Analysis and Music Theory), scholar and author of published articles. She spent the last ten years presenting many research studies in the fields of Analysis and Interpretation, Analysis and Composition, Collective Creation. She is artistic director of the Music Association ErrePomeriggi. She is Analysis teacher at the Conservatory of Turin and she was Professor of “Musical Elements” at University of Parma.

NOTES ON THE SCORE OF THE SONG – Dans un sommeil is the third work of a series of short pieces for solo instruments dedicated to the poem “Gerontion” by Thomas Stearns Eliot. The first of these pieces is “Here I am” (2020) for accordion (commissioned and dedicated to Martina Jembrisiak), the second is “In a dry season” (2020-2021) for alto flute which is also tribute to Bruno Maderna (dedicated to Roberto Fabbriciani). Eliot’s text, tragically current reflects the creative tension and emotional closure experienced in the pandemic era (COVID-19). The text celebrated its first centenary in 2020. In this piece for accordion, the text, taken from “Gerontion”, is still limited to a few fragments, translated in French for the occasion: a tribute to Josquin Des Prez in 500 years since his death (1521-2021). Dans un sommeil is an independent piece but it was born in close relation to the original music of the author mentioned here. It is imagined as a short transition from and to the poetry in music of Des Prez, an ideal link between Bicinium II and Bicinium I (*). The musical material is articulated from original patterns, materials taken from Here I am and some fragments chosen from Josquin’s Biciunium I.

(*) Bicinium II and Bicinium I. Source: Biciniorum – Leipzig – J. Apelio – 1612. Editor: A. Vieredeels (02/05/15).

 

NICOLA STRAFFELINI he studied piano with Temenouchka Vesselinova and composition with Armando Franceschini, later following masterclasses with Franco Donatoni at the Accademia Chigiana in Siena and at the Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Rome. He received several international awards, including Valentino Bucchi (Rome, 1998), Sound Connections (Bath – UK, 2013) and Salvatore Martirano (Illinois – USA, 2016). Author of chamber, symphonic and choral music, he is currently working on a chamber musical theater project based on texts by Carlo Cenini entitled Games, of which two episodes were staged in 2022: Desert Games in Los Angeles and Future Games in Montreal. He has collaborated with several Italian writers (including Edoardo Sanguineti, Michele Mari, Giulio Mozzi, Wu MIng) for the creation of shows between music and literature and with Liberi da dentro for musical workshops in prison. In addition to his activity as a pianist and composer, he supports dissemination and in-depth study for schools, associations and various organizations, including the Modena Philosophy Festival and the Rovereto Philharmonic Association.

NOTES ON THE SCORE OF THE SONG – Cimosco suite collects the incidental music for the performance Orlando, king Cimosco and the blunderbuss, staged for the first time in 2006 in Trento, which tells the story of Ariosto’s paladin grappling with an overbearing, disloyal and cowardly king, but gifted of blunderbuss; the weapon, anachronistic at the time of the paladins, is an instrument of death that gives an unfair advantage to those who use it and, above all, cancels any concept of chivalry. The musical suite is made up of a series of variations on Josquin Desprez’s Scaramella goes to war: in them the accordion explores the writing of the Flemish musician through timbral transfigurations, dynamic contrasts, rhythmic and melodic expansions, highlighting the most distinctly original characters of the villotta.