Accordion for Menotti

15,00 

La rilettura delle opere strumentali di raro ascolto di Gian Carlo Menotti (nel 110° anniversario della nascita) e nuove musiche prodotte da esponenti di tre generazioni di compositori, a riassumere alcune tra le più significative tendenze artistiche della composizione italiana di oggi. Al centro, l’originalità della fisarmonica da concerto, in solo, duo, trio.

Accordion for Menotti
Nuove Musiche per fisarmonica
Progetto e direzione artistica di Patrizia Angeloni

Nuova musica nasce intorno alla figura di Gian Carlo Menotti, che, nella sua vicenda artistica e con Spoleto e il suo Festival, è connubio di creazione e immaginazione, incontro e dialogo, tradizione e contemporaneità, palcoscenico e laboratorio internazionale. Accordion for Menotti traduce queste direttrici ponendo al centro l’originalità della ricchezza espressiva della fisarmonica da concerto.
Il programma si dipana tra la rilettura di una selezione della musica strumentale di più raro ascolto di Gian Carlo Menotti (di cui il 7 luglio 2021 ricorre il centodecimo anniversario della nascita) e nuovi lavori prodotti da esponenti di tre generazioni di compositori, come a riassumere alcune tra le più significative tendenze artistiche della composizione italiana di oggi: Maximiliano Amici, Vito Palumbo e Paolo Rotili.
La fisarmonica ridisegna la scrittura menottiana attraverso una traduzione sonora, in una sorta di nuova orchestrazione, che, nel ricreare l’opera originale, svela sfaccettature della propria singolarità di strumento polifonico dal suono tenuto con variabilità dinamica immediata, ora organo portativo moderno, ora sintesi di un ensemble polistrumentale in un solo, nuovo strumento; allo stesso tempo, Amici, Palumbo e Rotili, attraverso scritture peculiari e differenti, tra gestualità classica e materica, indagano le metamorfosi del suono e del gesto fisarmonicistico, configurando un’inedita autenticità strumentale. Così, mondi compositivi anche lontani risuonano reciprocamente in un’identità musicale che riconferma la fisarmonica come espressione di una multiforme contemporaneità.

Patrizia Angeloni

Accordion for Menotti

 

World live premiere
Festival Pontino di Musica, I – Sermoneta
12.07.2021

Note al programma/Insight Accordion for Menotti
English text below

 

Gian Carlo Menotti (1911 – 2007) compositore e librettista italiano, è stato anche didatta, direttore d’orchestra, attore, commediografo, regista. Si forma al Conservatorio di Milano e al Phyladelphia’s Curtis Institute of Music. Figura artistica eclettica, autore di musica strumentale e soprattutto di opere, balletti e lavori per il teatro di successo internazionale, riceve, tra gli altri riconoscimenti, due volte il Premio Pulitzer e il New York Drama Critic’s Circle Award. È fondatore e direttore artistico del Festival dei Due Mondi di Spoleto e dello Spoleto Festival USA.

In Accordion for Menotti viene selezionata una produzione strumentale di raro ascolto e caratterizzata da una scrittura che ben suggerisce quella nuova, agile e sfaccettata “orchestrazione”, che la plasticità sonora della fisarmonica realizza pienamente nelle trascrizioni a cura di Patrizia Angeloni ed Umberto Turchi: Poemetti per Maria Rosa, Ricercare and Toccata on a Theme from The Old Maid and the Thief, per pianoforte e il Ricercare per organo.
Poemetti per Maria Rosa, 12 Pieces for Children (1937), una raccolta di brevi pezzi lirici e descrittivi per pianoforte, testimonianza dell’apprezzata vena lirica di Menotti, così come dell’attento artigianato che caratterizza il suo lavoro. Nel complesso, la collezione si pone come una sorta di Album per la Gioventù, dedicata alla memoria della sorella scomparsa in giovanissima età e ricca di rimandi all’infanzia vissuta in Italia: Giga, Ninna Nanna, Alba Festiva,  La Filatrice, Gli Zampognari, Il Ruscello, Il Pastore,  Notturno, Danza dello Straniero, Vento d’Inverno, Il Presepe, Canzone Guerresca.
Ricercare e Toccata per pianoforte (1951), su un tema tratto da The Old Maid and the Thief, opera radiofonica nello stile di Opera Buffa, commissionata dalla NBC nel 1939. La scrittura contrappuntistica del Ricercare è punteggiata da elaborazione ritmica, gesti di improvvisazione, sezioni distinte da texture contrastanti; la Toccata si sviluppa in una sorta di moto perpetuo attraverso un’estensione ampia e con varianti di dinamiche e articolazioni, come a creare momenti musicali lirici e umoristici.
Ricercare per organo (1984), composizione raramente eseguita, condivide una scrittura comunicativa, fluida e immediata, nell’interazione di sezioni di caratteri differenti, quasi a rispecchiare la grandezza e il dramma tipici dell’Opera.

 

Maximiliano Amici (1980) allievo di Luciano Pelosi e di Stephen Jaffe, ha compiuto gli studi di Composizione, Musica Elettronica, Direzione e Strumentazione per Banda, Direzione d’Orchestra al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, e si è diplomato in Pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Dopo aver approfondito lo studio della musica d’avanguardia alla Hochschule für Musik di Basilea, ha compiuto gli studi dottorali alla Duke University (USA). La sua musica è stata suonata e incisa da diversi gruppi cameristici, tra i quali Parco della Musica Contemporanea Ensemble, Ensemble Phoenix Basel, Deviant Septet, JACK Quartet, Orchestra Sinfonica Nazionale – RAI, North Carolina Symphony Orchestra. Attualmente, insegna presso la Duke Kunshan University in Cina

Evanescenze per fisarmonica (2021)
Edizioni Ars Spoletium

«È una raccolta di tre brevi momenti musicali. Le composizioni sono di diverso carattere, ma hanno in comune la ricerca di trasparenza nel suono. I tre pezzi condividono anche un’architettura formale simile. Ho cercato di raccontare come tre diverse premesse potessero giungere a una conclusione simile. Tutte le tre composizioni, infatti, si concludono con una dissoluzione sonora. Questa disgregazione, formalmente, opera come un buco nero, attraendo inesorabilmente gli elementi musicali e trasfigurandoli in silenzio. La storia che questi pezzi narrano è, quindi, la storia di tre voli, di tre cadute, di tre brevi viaggi. La fine presenta una dissoluzione pacifica; paradossalmente, credo che durante questo processo di sgretolamento, le sottili trame che costituiscono il suono si mostrino in tutta la loro ricchezza».

 

Vito Palumbo (1972) è un compositore italiano pluripremiato e acclamato dalla critica. Diplomato all’Accademia di Santa Cecilia con Azio Corghi, con lode e menzione, e borsa di Studio assegnata personalmente da Luciano Berio, nel 2005 riceve il Premio “Goffredo Petrassi” istituito dalla Presidenza della Repubblica Italiana, per i suoi meriti compositivi. Le sue composizioni sono state eseguite in tutto il mondo, in particolare dalla London Symphony Orchestra, l’Helsingborgs Symfoniorkester, la Gävle Symfoniorkester, l’Athenäum-Quartett Berliner Philharmoniker, l’Orchestra Sinfonica della RAI, la Filarmonica di Stato di Oradea, Norrbotten NEO, Auditivvokal Dresden e Camerata Bern con Patricia Kopatchinskaja come solista. Vito Palumbo è un compositore di Universal Edition Wien.

Skin II per fisarmonica (2021)
Universal Edition Scodo

«Il brano fa parte di una serie di lavori che intendo dedicare ciascuno ad uno strumento diverso. Questa raccolta di brani l’ho intitolata Skin, con l’intento di indagare dentro la “pelle” del suono alla ricerca di un carattere timbrico derivato da alcune peculiarità tecniche dello strumento. Questo brano per fisarmonica si concentra sul rapido e irregolare gesto del movimento del mantice, in quel piccolo margine di movimento in cui si ricerca una qualità timbrica, una texture coloristica e luminosa cangiante nel tempo, basata sulla trasformazione di agglomerati armonici e cluster oppure semplicemente su vari gradienti del soffio del mantice senza produzione del suono».

 

Paolo Rotili (1959) compositore e didatta, si è formato al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Autore di lavori per orchestra, teatro, da camera, composti con mezzi acustici ed elettroacustici, ha collaborato con musicisti quali Claude Delangle, Mario Caroli, Enzo Porta, Paolo Ravaglia, Emanuele Arciuli, Algoritmo ensemble/Marco Angius, Icarus ensemble, ecc., che hanno portato i suoi lavori nei principali Paesi dell’UE, in Argentina, Perù, Canada, Stati Uniti, Cina e Giappone. Le sue musiche sono pubblicate per Berben, Edipan, Polish music, Rai.com e Sconfinarte. Accanto all’attività di compositore si occupa di analisi e di organizzazione musicale, con particolare attenzione al repertorio novecentesco e contemporaneo. Titolare della cattedra di Composizione al Conservatorio Ottorino Respighi di Latina, dal 2012 al 2018 ne è stato il Direttore.

Ombre (dal Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi) per tre fisarmoniche (2019)
Edizioni Ars Spoletium

«Del passato rimangono spesso tracce di un oggetto scomparso, in qualche modo contenuto in un altro. L’immagine è quella dei corpi di Pompei, ricostruiti grazie al calco involontario del destino: un corpo presente grazie ad un vuoto, riempito di altro… Non una citazione, né una semplice variazione da elementi desunti, piuttosto una composizione che ricostruisse il testo originario, richiamato, esteso, trasfigurato a partire dalla traccia della scrittura. Così, intorno alla musica dei primissimi versi della composizione di Monteverdi, le tracce del corpo – l’intervallo di seconda, le movenze gestuali, l’impianto armonico e formale – sono il calco per un corpo inevitabilmente altro, ma che poi è lo stesso. Qui, l’ulteriore scrittura ripropone l’oggetto, il corpo, insieme all’ombra di sé, come uno sfondo prospettico, una striscia di colore, come un’ulteriore eco del suo farsi e disfarsi».