Lo stendardo
Alcuni Pellegrini Longobardi (abitanti del Settentrione) diretti alla volta di Roma, dopo essere stati a venerare le Spoglie mortali di Santa Chiara di Montefalco, il dì 6 Giugno 1506 giunsero in questo luogo, e stanchi come erano del viaggio, ed affaticati dal caldo si misero a riposare all’ombra di alcuni alberi, addossando ad un tronco di albero il divoto Stendardo della Vergine Santissima, che li precedeva.
Alcuni Pellegrini Longobardi (abitanti del Settentrione) diretti alla volta di Roma, dopo essere stati a venerare le Spoglie mortali di Santa Chiara di Montefalco, il dì 6 Giugno 1506 giunsero in questo luogo, e stanchi come erano del viaggio, ed affaticati dal caldo si misero a riposare all’ombra di alcuni alberi, addossando ad un tronco di albero il divoto Stendardo della Vergine Santissima, che li precedeva. Riavutisi dalla stanchezza, mentre volevano riprendere lo Stendardo per rimettersi in cammino, non fu loro dato di ritoglierlo dal luogo ove essi l’avevano posto, sebbene vi adoprassero ogni sforzo, ed industria. Atterriti e confusi per un fatto tanto straordinario quei buoni Pellegrini sul primo non sanno qual partito prendere; ma rischiarata poi la loro mente da lume superno, riconoscendo da un tal portento aver la Divina Madre scelto quel luogo per accogliervi la venerazione dei fedeli, e spandere su di essi i suoi celesti favori, fatto erigere un muro dettero ordine a un Pittore, che vi ritraesse la S.a Immagine effigiata nello Stendardo. Ma appena dato il primo abbozzo, e tracciati i principali lineamenti della medesima, quei Pellegrini con sommo loro giubilo poterono agevolmente riprendere il venerato Stendardo, e proseguire l’interrotto viaggio.
Il giorno seguente andato sul luogo il Pittore onde recare alla Santa Immagine la dovuta perfezione, con grande sua sorpresa la trovò prodigiosamente compiuta; ed è quella appunto che presentemente si offre allo sguardo dei devoti. Alla notizia di un tale portento numeroso il popolo accorse a venerare questa meravigliosa Immagine, ed a recare copiosi doni. Con tal mezzo venne dapprima costruita una piccola Chiesa, e stabilita la dote per il servizio della medesima. Ma aumentando ogni di più il numero dei favori celesti, insieme al concorso del popolo, ed alle oblazioni dei fedeli, il Sommo Pontefice Leone X con sua Costituzione del 30 Novembre 1517 affidò la direzione del novello Santuario ai P. P. Agostiniani di Castel Ritaldi, i quali con lodevole sollecitudine curarono la costruzione della nuova Chiesa, e vi durarono nel servizio fino al 1601. In seguito alla rinuncia data dai Superiori dell’Ordine Eremitano la Cappella tornò alla primiera sua istituzione: ed a partire da quell’epoca l’officiatura della medesima è stata esercitata da un Sacerdote secolare, chiamato a tale officio mediante nomina del Consiglio Comunale di Castel Ritaldi, al quale nella fondazione della Cappella venne concesso il diritto di Patronato: come da Bolla dell’Ill.mo Fr. Eroli Vescovo di Spoleto in data del dì 30 Agosto 1510. Le grandi meraviglia operate dalla Vergine SS.ma invocata in questa Santa Immagine hanno comprovata l’origine prodigiosa della medesima: ed i fedeli ai tanti favori ricevuti hanno corrisposto colla più tenera, e costante devozione.