Iper – per fisarmonica ed elettronica su supporto digitale

Tre cellule tematiche principali sono le protagoniste del brano. Queste vengono esposte ogni volta con piccole variazioni melodiche, armoniche, timbriche, o interpolate con brevi episodi improvvisativi ed aleatori, vengono altresì invertite, rarefatte, retrogradate, compresse. Nella parte finale questi elementi si svelano essere frammenti di un tema di tango che, nonostante appaia finalmente nella sua interezza, è trasfigurato nell’armonia e nella scansione ritmica. La parte elettronica della composizione è stata costruita manipolando alcuni brevi spunti tematici pre-registrati di fisarmonica; alcuni sottoposti ad elaborazione mediante filtri, riverberazioni, panning, eco, bending, modulazione ad anello, altri invece ricampionati e riaccordati con diversi rapporti tra gli intervalli: vengono utilizzati due temperamenti “antichi”, il pitagorico e il mesotonico. In essi cambia anche la frequenza di riferimento: non più il “tradizionale” La a 440 ma l’alternanza e la sovrapposizione di accordature a 380, 392, 405 e 428 Hz. L’intento della composizione è di ampliare le possibilità espressive della fisarmonica con frequenze e timbri inusuali, affidando alla parte elettronica la realizzazione di “gesti” impossibili con lo strumento tradizionale (glissati, battimenti, parziali inarmoniche…). Si è prestata particolare attenzione alla continua ricerca dell’interconnessione tra le varie sorgenti sonore, in modo di “confondere” l’ascoltatore nella distinzione tra lo strumento “reale” e lo strumento “virtuale”.

(DISPONIBILE, SU RICHIESTA, IL FILE AUDIO DELLA PARTE ELETTRONICA)

Three main themes are the protagonists of the piece. These are presented each time with small melodic, harmonic and timbral variations, or interpolated with short sudden improvisation episodes, and are also inverted, rarefied, retrograded and compressed. In the final part these elements prove to be fragments of a tango theme which, although revealed in its entirety, is completely transformed in its harmony and rhythm.
The electronic part of the piece was carried out by manipulating some short thematic cues pre-recorded with the accordion; some were processed using filters, reverberations, panning, echo, bending, ring modulation, while others were resampled and re-tuned with different ratios between the intervals: two “ancient” temperaments were used, the Pythagorean and the Meantone. The reference frequency also changes: instead of the ‘traditional’ A at 440, we have alternating and overlapping tunings at 380, 392, 405 and 428 Hz. The piece aims at broadening the expressive possibilities of the accordion with unusual frequencies and timbres, entrusting the electronic part with the realisation of “gestures” that would be impossible with the traditional instrument (glissando, beat sounds, partial interferences…). Particular attention was paid to the continuous search for interconnection between the various sound sources, so as to ‘confuse’ the listener in the distinction between the ‘real’ and the ‘virtual’ instrument.

(IT IS AVAILABLE, UPON REQUEST, THE FILE AUDIO OF THE ELECTRONIC PART OF THE COMPOSITION)