Dialoghi senza tempo – per pianoforte e fisarmonica

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Non avrei mai immaginato che la mia collaborazione artistica con Noemi Gobbi sarebbe stata il preludio di un riavvicinamento del Maestro Fugazza alla composizione; se l¹avessi potuto supporre avrei anticipato questo mio affascinante incontro con Noemi Gobbi di qualche lustro. Fisarmonica e pianoforte non sono due strumenti facili da accostare e, trovare un repertorio che ben si addice a due timbri e sonorità così diversi non è stato facile. Il compito ci è stato reso meno arduo da una nuova composizione del Maestro Fugazza che, dopo averci sentito in un primo nostro concerto a Varese l¹anno scorso imperniato su musiche di Franck, Rachmaninov, Poulenc, Lutoslawsky e Piazzolla, ha pensato bene di rispolverare quella sua grande arte compositiva tante volte espressa con tanta competenza, creatività e amore per lo strumento in composizioni che brillano tuttora nel repertorio dei migliori fisarmonicisti.

(LA PARTITURA IN OGGETTO È DISPONIBILE SOLO NELLA VERSIONE PDF)

Non avrei mai immaginato che la mia collaborazione artistica con Noemi Gobbi sarebbe stata il preludio di un riavvicinamento del Maestro Fugazza alla composizione; se l¹avessi potuto supporre avrei anticipato questo mio affascinante incontro con Noemi Gobbi di qualche lustro. Fisarmonica e pianoforte non sono due strumenti facili da accostare e, trovare un repertorio che ben si addice a due timbri e sonorità così diversi non è stato facile. Il compito ci è stato reso meno arduo da una nuova composizione del Maestro Fugazza che, dopo averci sentito in un primo nostro concerto a Varese l¹anno scorso imperniato su musiche di Franck, Rachmaninov, Poulenc, Lutoslawsky e Piazzolla, ha pensato bene di rispolverare quella sua grande arte compositiva tante volte espressa con tanta competenza, creatività e amore per lo strumento in composizioni che brillano tuttora nel repertorio dei migliori fisarmonicisti.

È nata così la sua recente composizione “Dialoghi senza tempo”, brano efficace in cui emerge la grande perizia compositiva di Fugazza nel far dialogare pianoforte e fisarmonica attraverso un linguaggio di cui lo stesso Fugazza ci offre una chiave di lettura:
“A ­ Si tratta di un preambolo tra due soggetti che ancora non si conoscono, brevi frasi armoniche che concludono in modi sempre differenti a significare l¹incertezza del primo incontro.
B ­ Superate le prime incertezze il pianoforte propone un sonoro Mi b dal quale parte una decisa scala ascendente alla quale si accompagnano alcuni accordi della fisarmonica che si butta in una folle discesa per rispondere al pianoforte. Nota che le due scale sono costruite con una serie di intervalli prima di toni e poi di semitoni e mentre il pianoforte propone come inizio un Mi b, il periodo si conclude con un luminoso Mi naturale…
C ­ La fisarmonica con i suoi accordi tenuti, si dispone ad ascoltare il pianoforte che recita, con molta espressività, la sua parte, costituente il tema principale dell¹intero brano.
D ­ Il pianoforte, concluso il suo dire, si prepara ad ascoltare la fisarmonica che riprende il tema rovesciato.
E ­ Stabilite le premesse per un dialogo i due improvvisano una breve danza: il pianoforte sottolinea il ritmo, la fisarmonica canta allegramente con una serie di accordi che conducono ad un dialogo successivo, più calmo, quasi intimo.
F ­ All¹inizio del pianoforte segue la fisarmonica e poi insieme procedono verso la conclusione.
G ­ Il ritmo di danza viene ripreso con dovizia di sonorità e armonie fino ad una rapida ripresa del tema all¹unisono in una veloce figura discendente che porta ancora al sereno MI naturale lungo sul quale, quasi a sottolineare l¹intesa raggiunta, i due strumenti ripetono sommessamente ma chiaramente il tema”.

Così il preambolo al brano del Maestro Fugazza che poi conclude: “… A voi valutare il papiro e l¹opportunità di eseguire il brano”. Inutile dire che vale eccome la pena di eseguire “Dialoghi senza tempo”.

(Eugenia Marini)

 

La versione in oggetto è una ripubblicazione della partitura stampata dalle ex Edizioni Musicali Physa di Francesco Visentin.