Game of Reeds… in Duel

15,00 

Il filo conduttore del primo CD del Duo “Game of Reeds” è un lungo viaggio, inteso in termini di tempo e generi musicali, dove la fisarmonica dialoga dapprima con il clarinetto basso, poi con quello soprano, fino al corno di bassetto aprendo una finestra sull’ampia e variegata famiglia di questo diffusissimo strumento a fiato e sui suoi esponenti più conosciuti.

Il filo conduttore del primo CD del Duo “Game of Reeds” è un lungo viaggio, inteso in termini di tempo e generi musicali, dove la fisarmonica dialoga dapprima con il clarinetto basso, poi con quello soprano, fino al corno di bassetto aprendo una finestra sull’ampia e variegata famiglia di questo diffusissimo strumento a fiato e sui suoi esponenti più conosciuti.

È certo che, all’epoca di Bach, il clarinetto dovesse ancora nascere, per questo l’idea, da parte del compositore Mario Milani di inserire una seconda voce totalmente di nuova scrittura nella “Toccata” più famosa della storia, può sembrare provocatorio, ma, in fondo, è quello che talvolta si prefigge il Duo “Game of Reeds”, cioè di uscire dalle regole di base per interpretare, in una nuova chiave di lettura, la storia musicale.

Il clarinetto basso è considerato il violoncello della famiglia, la voce tenorile morbida e avvolgente ha fatto si che molti compositori orchestrali gli dedicassero diversi assoli importanti. A fronte di quanto detto, nel “Presto” di Galuppi e nel “Largo” di Zipoli, sono evidenziate queste qualità, ma anche l’aspetto tecnico e l’abbondanza di registri, fino ad una certa cantabilità di stampo operistico.

Tutto questo viene però scardinato dal compositore in “Dread” (letteralmente paura, terrore), brano nato dopo un sogno di panico e per questo, gli strumenti coinvolti, sono sfruttati anche in maniera brutale. Il testo alterna, infatti, momenti di tensione e altri di tranquillità assoluta sottolineati da frasi lunghe e liriche, ma che preludono sempre al ritorno dell’angoscia.

Il viaggio di questo CD contempla anche luoghi della terra molto lontani tra loro, luoghi raggiunti dal Duo che raccontano attimi estemporanei e tradotti in musica. È il caso di “Tango storto” che fissa l’immagine curiosa, notata dal compositore, di un uomo molto alto e una donna bassa, totalmente ubriachi all’uscita da una bettola di Buenos Aires intenti a ballare un tango completamente fuori tempo e barcollanti.

Ma se da Buenos Aires a Parigi il salto è breve e la visione di Montmartre si manifesta naturale ascoltando “Musette”, allora spostarsi in Ungheria con “Vento Tzigano” o a Marrakech con “Tarí” diventano solo tasselli di un mosaico ricco di sfumature e di colori, come quelli di “Colors From The East” dove virtuosismo, cambi di ritmo frenetici e passaggi simili ad improvvisazioni ci portano nei paesi dell’est europeo. Merita senz’altro una citazione “Danza Macedone” dove compare il primo brano con corno di bassetto, strumento già amatissimo da Mozart che lo impiegò nei suoi ultimissimi capolavori (La Clemenza di Tito e soprattutto il Requiem) ed è stupefacente l’utilizzo che ne viene fatto ora in maniera così contrastante rispetto al passato, quasi volendolo dissacrare e renderlo certamente più popolare.

Ben altra storia ci introduce a “Omaggio a Pujol”, dedicato al compositore e chitarrista argentino autore, tra le tante, della Suite “Buenos Aires” che descrive  molti quartieri della città, tra cui Palermo (che si affaccia proprio sul lungo mare), il cui brano di riferimento è stato adottato da Mario Milani (tutta la parte armonica) il quale ha aggiunto poi, di nuova fattura, le linee del corno di bassetto e quella della fisarmonica, creando così una sorta di primo tempo di milonga di tipico stampo sudamericano.

Lo stile evocativo ed elegiaco resta anche nell’ultimo brano del CD; “Liric” mantiene fede al suo titolo inglobando cantabilità, colori, fraseggio, espressività, un lungo dialogare sempre in sospeso tra armonie che fluttuano senza risolvere e senza mai atterrare, prolungando il viaggio di “Game of Reeds” oltre i brani stessi.

 

  1. Toccata (Johann Sebastian Bach – elaborazione e arrangiamento di Mario Milani)
  2. Presto (Baldassarre Galuppi – elaborazione e arrangiamento di Mario Milani)
  3. Largo – Domenico Zipoli – elaborazione e arrangiamento di Mario Milani)
  4. Duel – Mario Milani
  5. Dread – Mario Milani
  6. Tango Storto – Mario Milani
  7. Musette – Mario Milani
  8. Vento Tzigano – Mario Milani
  9. Tari – Mario Milani
  10. Colors From The East – Mario Milani
  11. Danza Macedone – Mario Milani
  12. Omaggio a Pujol – Mario Milani
  13. Liric – Mario Milani

 

Mario Milani – fisarmonica

Fausto Saredi – clarinetto, clarinetto basso e corno di bassetto